Newsletter Sai Vibrionica

" Ogni volta che vedete una persona ammalata, scoraggiata, sconsolata o inferma, quello è il vostro campo di seva. " Sri Sathya Sai Baba
Hands Reaching Out

Angolo della Risposta

Vol 12 Uscita 5
settembre/ottobre 2021


D1. Deduco dalla risposta alla D6 nella newsletter vol 12 #3 che un paziente può sviluppare resistenza ad un rimedio quando viene assunto per un lungo periodo. Poiché stiamo prendendo il rimedio IB da più di un anno dall’inizio del Covid-19, significa che l’IB non è più così efficace?

R. Sì, questo avrebbe potuto succedere se avessimo preso sempre lo stesso rimedio IB. Poiché il virus del Covid-19 sta mutando velocemente (essendo un virus a RNA anziché a DNA), il nostro rimedio IB è stato modificato diverse volte e quindi è efficace come in precedenza.

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D2. Una comune combinazione della cassetta delle 108CC contiene più rimedi. La miscela mantiene la vibrazione di ciascun rimedio vibrazionale? Inoltre, spesso mescoliamo più rimedi CC in una boccetta, come funzionano per portare alla guarigione?

R. Se mescolate molti rimedi, la miscela contiene un’unica vibrazione composita di tutti i suoi componenti. Ma questa vibrazione composita conserva il potere curativo di ciascuno dei suoi rimedi individuali. Tuttavia, se combiniamo troppe vibrazioni è probabile che ciò rallenti l’azione di ciascuna vibrazione (simile all’effetto di diluizione). Si consiglia quindi di scegliere con giudizio soltanto le combo rilevanti per la malattia del paziente. Per di più, la fede e la preghiera del praticante sono assai importanti e inoltre aiuta molto se il paziente ha fede nella vibrionica e fiducia nel praticante. Ciò che è della massima importanza è l’intento del praticante mentre prepara il rimedio!

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D3. Dopo aver trattato una paziente per la depressione con CC15.2 Psychiatric disorders per circa due settimane le è ricomparso dolore nei punti esatti in cui aveva avuto delle fratture a causa di un grave incidente d’auto avvenuto 15 anni prima. Le ho somministrato CC10.1 Emergencies per una settimana e il dolore è scomparso. In un caso di insonnia, CC15.6 Sleep disorders non ha funzionato ma, quando l’ho abbinato a CC10.1, ha funzionato come una formula magica. Vedo molti casi pubblicati in cui i praticanti aggiungono CC10.1 a molte diverse combo. Significa che possiamo aggiungerla a tutte le combo per migliorarne l’efficacia?

R. La ricomparsa del dolore da frattura nella prima paziente era un caso del 3° tipo di pullout. Ecco perchè CC10.1 Emergencies ha funzionato sulla paziente, in quanto ha affrontato in maniera appropriata il problema. Nel 2° paziente, la causa di base dell’insonnia potrebbe essere stata un trauma o un problema emotivo per i quali CC10.1 è un buon rimedio e quindi ha funzionato. Tuttavia, non consigliamo di aggiungere CC10.1 ad ogni combo, come spiegato nella risposta alla D2. Somministrate sempre combo che siano soltanto relative ai sintomi. Se durante il trattamento affiora un sintomo del passato e CC10.1 è indicato, somministratelo in quel momento.

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D4. C’è un rimedio che può essere somministrato ad un paziente per facilitarne il trapasso durante le sue ultime ore sulla terra?

R. , SR272 Arsen Alb CM dona quiete e serenità negli ultimi istanti. Per coloro che non possiedono l’apparecchio SRHVP, il rimedio CC15.2 Psychiatric disorders (che, per inciso, contiene SR272) della cassettina delle 108CC sarà altrettanto efficace.

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D5. Per la mia malattia, è meglio che mi curi da solo o dovrei chiedere ad un altro praticante?

R. Per una malattia acuta, è meglio curarsi da soli poiché è possibile iniziare ad assumere il rimedio immediatamente. Tuttavia, per un problema cronico, viene fornita una risposta completa nel vol 7 #3. È sempre meglio rivolgersi ad un altro praticante per il trattamento poiché dare e ricevere amore e preghiera fa parte del processo di guarigione. Inoltre, c’è l’impegno a seguire un programma quando si ricevono i rimedi da un altro praticante poiché vi verrà anche richiesto di segnalare i progressi dopo un certo periodo.  Se il disturbo è rilevante, potreste non essere in grado di pensare in modo calmo e quindi è ancora più importante rivolgersi ad un altro praticante. Nei casi in cui sapete che un certo rimedio ha funzionato per voi in passato e volete usarlo senza dover andare da un altro praticante, allora potete preparare il vostro rimedio.

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D6. Come chiarito nelle Newsletters vol 4 #5, vol 7 #3 e vol 12 #3, comprendo che è probabile che una malattia cronica ritorni a meno che si passi ad uno stile di vita sano. Ogni volta che affronto questo argomento con i miei pazienti, non ne vogliono parlare. Come dovrei gestire una situazione del genere?

R. Un approccio consiste nel raccogliere informazioni sullo stile di vita (poco per volta) nel corso delle diverse consultazioni con il paziente mentre si cerca di stabilire un rapporto con lui; ad esempio, ad un paziente diabetico potete chiedere se fa esercizio fisico quotidiano e, in tal caso, quanto? Ad un paziente con problemi di pressione, potete chiedere se cosparge del sale aggiuntivo sul proprio cibo. Una volta conosciuto bene il paziente e aver raccolto informazioni sui vari aspetti del suo stile di vita, potete lentamente proporre consigli positivi (1 o 2 alla volta) sullo stile di vita. Ricordate che, in qualità di praticanti, dovete impegnarvi voi stessi a seguire uno stile di vita sano e ad essere un modello per i vostri pazienti, soltanto allora i vostri consigli verranno seguiti.