Newsletter Sai Vibrionica

" Ogni volta che vedete una persona ammalata, scoraggiata, sconsolata o inferma, quello è il vostro campo di seva. " Sri Sathya Sai Baba
Hands Reaching Out

Angolo della Risposta

Vol 12 Uscita 4
Luglio-Agosto 2021


D1. Per quanto tempo andrebbe somministrato un nosodo e può essere dato insieme ad un altro rimedio? 

R. Il nosodo non è diverso da qualunque altro rimedio. Perciò non vi è un lasso specifico di tempo assumere un nosodo; seguite lo stesso protocollo per quanto riguarda pullout, dosaggio, durata e riduzione come per qualunque rimedio. Nel vol 6 uscita 3, viene citato che soltanto in casi specifici un nosodo può venire somministrato insieme ad un altro rimedio. Per esempio, in periodo di Covid, un caso particolare potrà essere quello del rimedio IB che deve essere preso quotidianamente oppure può essere quando sorge una condizione acuta (es. un paziente in cura con il nosodo che si ferisce) e la persona richiede un trattamento immediato. È meglio osservare un intervallo di almeno 20 minuti tra i due rimedi.

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D2. Un operatore sanitario, che assumeva il rimedio IB come profilattico, è risultato positivo al Covid-19. Come possiamo assicurarci che il rimedio IB impedisca a qualcuno di contrarre il virus? 

R. Il rimedio IB è certamente utile nel prevenire l’infezione ma, se ci si infetta, i sintomi sono generalmente meno gravi e vengono alleviati più rapidamente quando il dosaggio dell’IB viene aumentato. Ma ricordate che nessuna medicina, compreso il vaccino, è efficace al 100%.

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D3. Posso usare globuli di Xilitolo (usato da alcuni omeopati) al posto delle normali pillole di zucchero (dimensione 30) per le persone diabetiche poichè, talvolta, non sono propense a prendere pillole di zucchero? 

R. Lo Xilitolo viene solitamente compresso in pastiglie che non assorbono adeguatamente le vibrazioni. Se riuscite a trovare globuli di Xilitolo, che siano piccoli e morbidi come le nostre pillole, può essere accettabile. Tuttavia, non vediamo alcun problema con l’uso di pillole di zucchero, nemmeno con i diabetici, poichè ogni globulo è un semplice granello di zucchero e, se il vostro paziente aggiunge tre globuli a 100 ml d’acqua, questo rimedio durerà cinque giorni, essendo pari a meno di un granello di zucchero al giorno! Questa quantità di zucchero è insignificante paragonata a quella contenuta nel corpo umano e quindi perfettamente sicura per le persone diabetiche. Tuttavia, se voi o i vostri pazienti siete ancora preoccupati, potete scegliere di preparare il rimedio direttamente in acqua o vibhuti.

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D4. So che l’acqua è permessa durante l’intervallo di 20 minuti necessario prima e dopo l’assunzione di un rimedio, ma quest’acqua può provenire da un recipiente di rame? Inoltre, posso prendere la vibhuti in questo lasso di tempo?

R. Sì, si può prendere quest’acqua poichè gli ioni di rame presenti non interferiranno con le vibrazioni del rimedio e avranno piuttosto un effetto positivo sull’organismo. Lo stesso vale per l’acqua di un recipiente d’argento. Poichè la vibhuti è neutra, anche questa è permessa durante l’intervallo di 20 minuti. In realtà, la vibhuti è uno dei mezzi con i quali vengono preparati i rimedi!

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D5. Dopo aver parlato con un paziente affetto da un problema mentale o da qualcosa di grave, spesso mi sento piuttosto esaurito. Sospetto di ricevere energia negativa dal mio paziente. Come posso affrontare ciò?

R. Dopo aver parlato con un paziente, è il ‘rimuginare’ sulla sua malattia che crea energia negativa in voi. Questo è dannoso in due modi. Fa sentire voi esauriti e ostacola il processo di guarigione nel paziente. Perciò dovremmo stare attenti e nutrire soltanto buoni pensieri. Attraverso la preghiera costante e la contemplazione di Dio, possiamo venire purificati dalle energie negative. Prima di iniziare una sessione di guarigione, è importante recitare una preghiera sincera, in modo da poter operare in una forma di completa resa a Dio, tenendo presente che Lui è l’unico guaritore e voi siete un semplice canale attraverso cui fluisce la Sua energia guaritrice verso il paziente.

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D6. Ogni volta che tratto un paziente con una grave malattia, come il cancro, non mi sento fiducioso e sono preoccupato che il paziente possa non migliorare e questi pensieri continuano ad agitarsi nella mia mente. Non so cosa fare? 

R. Ricordate che questo paziente vi è stato mandato da Dio, che vi ha dato l’opportunità di agire come Suo strumento per trattare questo paziente. Quindi, il vostro dovere è preparare la prescrizione al meglio delle vostre capacità secondo ciò che avete imparato e, se necessario, seguendo i consigli ricevuti dai praticanti più esperti. A questo punto somministrate il rimedio con amore e pregate mentalmente il Divino: “Il mio lavoro è terminato, adesso per favore pensaci Tu.” Non concentrarvi sul risultato vi aiuterà a non attaccarvi alla malattia del paziente e Dio parlerà attraverso di voi per qualunque consiglio che va dato al paziente per migliorare la propria salute.