Angolo della Risposta
Vol 10 Uscita 6
Novembre/Dicembre 2019
Domanda 1: Nel volume 9 uscita 1 della nostra newsletter, avete spiegato la procedura per preparare il collirio. Possiamo preparare gocce per orecchie e naso esattamente allo stesso modo?
Risposta: No, la procedura è leggermente diversa:
Per gocce Nasali: L’unica differenza è che potete mettere una goccia di ciascuna combo adatta in 30 ml di acqua distillata o acqua bollita o olio extravergine d’oliva o qualunque altro olio di alta qualità. Agitate bene e le gocce nasali sono pronte.
Per gocce Auricolari: La procedura è la stessa di cui sopra, tranne per il fatto che è meglio non usare l’acqua.
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Domanda 2: E’ consigliabile che un praticante pratichi qualunque altro sistema di guarigione gratuitamente?
Risposta: No, non lo è, perché la fede e la perseveranza di un praticante sono della massima importanza per il corretto funzionamento della vibrionica e per la sua crescita.
Se un rimedio sembra non funzionare (perché il risultato desiderato non viene raggiunto) e il praticante ha la possibilità di tentare un’altra terapia, può essere tentato di farlo senza esplorare il pieno potenziale della vibrionica; questo è comprensibile poiché la mente umana vuole esplorare differenti metodi per portare un sollievo più rapido. Il praticante può perdere di vista il fatto che sono disponibili molte combo vibrazionali diverse per lo stesso problema! È nel maggior interesse del paziente ricevere una combo diversa piuttosto che un trattamento completamente diverso.
Inoltre, Swami ha dichiarato che la vibrionica è la medicina del futuro ma non è stata fatta alcuna ricerca per esplorare il suo enorme potenziale. La pratica e gli esperimenti la stanno lentamente rivelando e contribuendo a far evolvere le sue varie possibilità. La sua crescita è un processo in corso, reso possibile solo da praticanti impegnati. Certamente non è neppure nell’interesse della crescita della vibrionica, se un praticante segue un altro sistema di guarigione insieme alla vibrionica.
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Domanda 3: Ai fini del resoconto mensile, come faccio a calcolare il numero di pazienti quando lavoro facendo parte di un gruppo nei campi sanitari?
Risposta: Nella situazione di un campo, molte persone si riuniscono e condividono il lavoro di annotare i dettagli, preparare i rimedi, e somministrarli ai pazienti con le dovute istruzioni. Alcuni praticanti potrebbero semplicemente preparare rimedi in blocco e inviarli attraverso altri praticanti per la distribuzione. Sarebbe facile per chiunque registrare le proprie ore di seva. Ma, per contare il numero di pazienti ai fini del resoconto mensile, dividete in parti uguali tra i praticanti il numero complessivo dei pazienti trattati dal gruppo. Quando ad un gran numero di pazienti viene dato lo stesso rimedio, ad esempio Brain & Memory tonic, ad un’intera classe di alunni, considerate ogni 15 minuti di questo seva equivalente ad un paziente. Questa formula dei 15 minuti può essere seguita anche quando il rimedio in acqua viene preparato e tenuto nel cortile delle case o nei parchi per numerosi uccelli o animali. Nel caso delle piante, normalmente 10 piante trattate in un mese vengono considerate come un paziente. Ma, quando un gran numero di piante vengono annaffiate d’abitudine, seguite la regola dei 15 minuti.
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Domanda 4: Io esito a fare domande relative alla causa principale di un problema ad un paziente che non descrive neppure chiaramente i suoi sintomi. Come risolvere questo dilemma?
Risposta: Quando incontrate un simile paziente è consigliabile preparare un rimedio basato sui sintomi forniti e sulla vostra osservazione del comportamento e del linguaggio del corpo del paziente. Non è assolutamente necessario sapere tutto circa il problema di un paziente al primo incontro. Ponete al paziente soltanto le domande pertinenti alle quali il paziente possa rispondere sentendosi a proprio agio; annotate altre domande da chiedere in un successivo incontro, una volta che avrete stabilito un rapporto. Talvolta ci vogliono alcuni incontri prima che un paziente si confidi e inizi ad avere fiducia in voi. Alcuni pazienti possono non essere verbalmente espressivi. In tali casi, i praticanti hanno trovato utile fornire al paziente una lista di domande prima dell’incontro, in modo da dargli il tempo di pensarci. Ricordate che ogni persona ha un complesso corpo-mente unico. Come praticanti dobbiamo essere amorevoli, sensibili, osservatori e discreti con i pazienti che si rivolgono a noi in cerca d’aiuto. Se niente funziona, pregate intensamente e collegatevi con il vostro io interiore per avere chiarezza e questo apre spesso le porte.
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Domanda 5: Poiché l’incidenza del cancro è in crescita, è possibile somministrare un rimedio preventivo ai familiari di pazienti oncologici? E per i pazienti che sono in remissione (con qualunque trattamento) quale sarà la combo adatta?
Risposta: Questo è particolarmente importante per i pazienti che sono in fase di remissione dal cancro o che hanno genitori o nonni che hanno avuto il cancro e quindi necessitano di protezione dall’ereditarietà. I praticanti in possesso della cassettina delle 108CC, diano CC2.1 Cancers. Quelli che hanno l’apparecchio SRHVP, diano BR4 Fear + SM1 Removal of Entities + SM2 Divine Protection + SR282 Carcinosin CM. In entrambi i casi il dosaggio è: OW alla sera per 2 mesi, OM (una dose al mese) per 6 mesi, 1 dose ogni 6 mesi per 2 anni e 1 dose ogni anno per 3 anni.